        Nonostante manchino ancora 4 mesi alla 8h di Suzuka, arrivano notizie molto &ldquo;succose&rdquo; in vista della 46^ edizione della &ldquo;Gara delle Gare&rdquo;, quest&rsquo;anno ricalendarizzata all&rsquo;inizio di agosto rispetto al mese di luglio del 2024. Dopo la notizia del ritorno del team ufficiale Yamaha a Suzuka, dal Tokyo Motorcycle Show arriva la conferma della seconda partecipazione alla Gara del team Suzuki CN Challenge, guidato dall&rsquo;ex project leader della MotoGP Shinichi Sahara.&nbsp; Un anno fa di questi tempi veniva sganciata la bomba da parte di Suzuki del ritorno alle competizioni nella classe Experimental della 8h di Suzuka con una GSX-R1000R uguale a quella del team Yoshimura SERT ma con componenti sostenibili.&nbsp; Carburante 100% sostenibile  Con l&rsquo;obiettivo di raggiungere un livello pi&ugrave; alto di sostenibilit&agrave; ambientale e di miglioramento della competitivit&agrave;, il team SUZUKI CN CHALLENGE, composto da dipendenti Suzuki, promuover&agrave; lo sviluppo di un prototipo equipaggiato con diversi componenti sostenibili, tra cui&nbsp;carburante sostenibile al 100%&nbsp;rispetto a quello dello scorso anno, che era al 40% di origine biologica. Insieme alle aziende partner, Suzuki affronter&agrave; la sfida di superare il risultato dell&rsquo;anno precedente, che ha visto il team chiudere all&rsquo;ottavo posto.&nbsp; Per accelerare ulteriormente lo sviluppo di tecnologie per le prestazioni ambientali attraverso la competizione nelle difficili condizioni delle gare di endurance, la compagnia lavorer&agrave; con obiettivi ancora pi&ugrave; elevati per ottenere un feedback tecnico utile per i prodotti futuri. Le parole di Toshihiro Suzuki e Tsuyoshi Tanaka  A margine di questo annuncio hanno parlato il Presidente di Suzuki Motor Corporation ed il Direttore Esecutivo settore moto Toshihiro Suzuki ha dichiarato: &ldquo;Nonostante si trattasse di una sfida completamente nuova per l&rsquo;azienda, lo scorso anno siamo riusciti a conquistare l&rsquo;ottavo posto grazie al sostegno delle aziende partner, tra cui Yoshimura Japan, e al caloroso tifo dei nostri fan. Anche quest&rsquo;anno parteciperemo alla 8 Ore di Suzuka come parte dello sviluppo tecnologico dell&rsquo;azienda nel campo della sostenibilit&agrave;. Ci&ograve; non significa solamente che stiamo continuando il nostro impegno, ma anche che abbiamo intenzione di superare vari problemi ponendoci obiettivi pi&ugrave; alti, e credo che realizzare prodotti con un team unito insieme alle nostre aziende ci porter&agrave; a creare un futuro migliore. Chiedo gentilmente il sostegno da parte di tutti quanti.&rdquo; Mentre Tsuyoshi Tanaka ha detto: &ldquo;L&rsquo;anno scorso, il team SUZUKI CN CHALLENGE ha completato la lunga gara della 8 Ore di Suzuka riducendo al contempo l&rsquo;impatto ambientale. Cos&igrave; facendo siamo riusciti a compiere un passo significativo verso il futuro dei combustili e degli sport motoristici. Oltre a risolvere i problemi individuati nella scorsa gara, quest&rsquo;anno amplieremo l&rsquo;uso di componenti sostenibili e ci impegneremo nello sviluppo tecnologico per migliorare ulteriormente le prestazioni in ambito di sostenibilit&agrave;. Affronteremo la 8 Ore di Suzuka spingendoci oltre il campo della CN (Carbon Neutrality), puntando ad una pi&ugrave; ampia riduzione dell&rsquo;impatto ambientale. Contiamo nel sostegno di tutti.&rdquo;       

Al Tokyo Motorcycle Show &egrave; stata confermata la presenza del team guidato da Shinichi Sahara, con importanti novit&agrave; rispetto al 2024

EWC, 8h di Suzuka: Suzuki al via ancora con il team CN Challenge

        In vista dei test ufficiali della prossima settimana in preparazione alla 24h di Le Mans, il circuito Ricardo Tormo di Valencia nello scorso fine settimana &egrave; stato teatro di un primo confronto in pista tra i campioni in carica di Yoshimura SERT Motul, KM99, Kawasaki Webike Trickstar e BMW Motorrad World Endurance. L&rsquo;occasione &egrave; stata utile per vedere il numero 1 sulla Gixxer di Linfoot e compagni, i nuovi colori di KM99 dopo la partnership con Marc VDS, e le coperture Bridgestone su Kawasaki e BMW in luogo di Pirelli e Dunlop. Yoshimura SERT Motul e KM99 a Le Mans per affinare i pacchetti  La tre giorni valenciana dei campioni in carica del Mondiale e di KM99, con Delbianco al seguito prima di correre in Italia per i test del CIV, &egrave; servita alle due compagini per affinare i pacchetti gi&agrave; competitivi visti durante la scorsa stagione. La Gixxer #1 &egrave; la moto pi&ugrave; anziana in griglia (2017) ma &egrave; ancora molto competitiva nelle mani del team Yoshimura e il test ufficiale di Le Mans della prossima settimana servir&agrave; solamente per sistemare quelle piccole cose in vista proprio della prima stagionale del Mondiale Endurance, da dove comincer&agrave; la difesa del titolo 2024. In casa Marc VDS-KM99 l&rsquo;apporto del quarto pilota Alessandro Delbianco &egrave; quanto di pi&ugrave; fondamentale per aiutare il trio titolare Guarnoni-Marino-De Puniet a portare ancora pi&ugrave; in alto il team belga, che comincer&agrave; la terza stagione completa nel Mondiale, forte della quarta posizione finale ottenuta lo scorso anno grazie al podio del Bol d&rsquo;Or.&nbsp; Per Kawasaki Webike Trickstar e BMW World Endurance tanto lavoro sulle nuove gomme Bridgestone  Passati da poco alle gomme Bridgestone da Pirelli e Dunlop, Kawasaki e BMW hanno utilizzato la tre giorni valenciana per proseguire la conoscenza delle coperture giapponesi e come settare le rispettive moto in funzione proprio del nuovo fornitore di pneumatici, scelto proprio per equipararsi a Yoshimura SERT e YART e combattere ad armi pari.&nbsp; Kawasaki Webike Trickstar aveva gi&agrave; girato in Spagna prima dei test di Valencia, mettendo in mostra la line up rinnovata per la stagione 2025 con un Di Meglio in pi&ugrave;, gi&agrave; conoscitore delle Bridgestone avendole usate nei suoi anni in FCC TSR Honda. A margine della tre giorni di test, Christian Gamarino ci ha detto: &ldquo;I test a Valencia sono andati molto bene, abbiamo fatto un po&rsquo; di lavoro sul set up della moto. Sono molto soddisfatto, con le nuove gomme ci siamo trovati subito bene. C&rsquo;&egrave; parecchia differenza con le Pirelli usate l&rsquo;anno scorso, bisogna un po&rsquo; adattare lo stile di guida ed il set up della moto.&rdquo; Anche BMW World Endurance ha cambiato fornitore di pneumatici, passando da Dunlop a Bridgestone ma i piloti si sono limitati a dichiarare che la tre giorni di Valencia &egrave; andata bene e che la squadra &egrave; pronta per i test ufficiali di Le Mans della prossima settimana.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Sylvain Guintoli (@sylvainguintoli)            

Yoshimura SERT Suzuki, KM99, Kawasaki Webike Trickstar e BMW Motorrad World Endurance hanno dato spettacolo sul tracciato Ricardo Tormo

EWC: A Valencia primi confronti con vista su Le Mans

        Con largo anticipo rispetto a quanto successo lo scorso anno (conferenza stampa nel bel mezzo dei test ufficiali), si &egrave; tenuta la consueta conferenza stampa di presentazione della 24h di Le Mans durante la quale sono stati diramati l&rsquo;elenco degli iscritti alla prima prova del Mondiale Endurance 2025 ed anche lo starter ufficiale di sabato 19 aprile.&nbsp; Grazie all&rsquo;introduzione della classe Production, l&rsquo;elenco iscritti&nbsp;sale a 53 contro i 48 dello scorso anno. Un incremento di 5 unit&agrave; dovuto sia all&rsquo;ingresso della entry class che anche a ritorni eccellenti dopo un anno di stop per motivi diversi come MotoAin, LRP Poland ed ERC Endurance. Lo starter ufficiale della 24h di Le Mans 2025 sar&agrave; il regista e attore francese Mathieu Kassovitz.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da 24 Heures Motos (@24heuresmotos)      Sempre pi&ugrave; italiani nell&rsquo;Endurance, si rivede anche la Ducati  La colonia azzurra nel Mondiale Endurance si allunga ad ogni stagione che passa. Ogni new entry, infatti, viene attirata dai risultati degli altri piloti e dal fascino che comporta correre su tracciati come Le Mans, Spa, Suzuka e Paul Ricard. Con Canepa passato dalla pista al ruolo manageriale in Yamaha, la palma di &ldquo;capitano&rdquo; della spedizione azzurra passa a Christian Gamarino, alla seconda stagione in classe EWC con Kawasaki Webike Trickstar, con Alessandro Delbianco nel ruolo di quarto pilota di Marc VDS-KM99. Foltissima la colonia azzurra in classe Superstock: troviamo, infatti, Manfredi, Christian Napoli, Ferrari, Butti, Bernardi, Saltarelli, Ferroni, Calia, Vitali, Sintoni, Tamburini, Giannini e Doriano Vietti Ramus. Si rivede in griglia la Ducati Panigale V4 con il team Aviobike-WRS, l&rsquo;Aprilia si presenta in forma ufficiale con il proprio team Revo-Nuova M2 Racing oltre allo storico team No Limits di Moreno Codeluppi. Occhi puntati su&hellip;  Occhi puntati sicuramente sui campioni in carica di Yoshimura SERT Motul Suzuki che hanno mantenuto la line up che ha portato a casa il titolo alla fine del Bol d&rsquo;Or dello scorso anno, prestando Cocoro Atsumi allo Junior Team LMS. Gli avversari della Gixxer #1 hanno tutti apportato modifiche alle proprie line up: YART ha preso O&rsquo;Halloran per sostituire Canepa, FCC TSR Honda ha aggiunto Hada e Perolari a Techer, Odendaal &egrave; andato in BMW ufficiale insieme alle gomme Bridgestone, mentre Di Meglio &egrave; andato in Kawasaki ufficiale. 18 EWC, 31 Superstock, 1 Experimental, 3 Production  La lista totale per la 24h di Le Mans 2025 si compone di 53 team iscritti, circa 40 dei quali permanent del Mondiale Endurance. Ci sono 18 EWC, 29 Superstock 1000 pi&ugrave; due Superstock 1100 (l&rsquo;Aprilia RSV4 1100 del team Revo Nuova M2 Racing e la Ducati Panigale V4 2025 del team Aviobike-WRS), 1 Experimental (Metiss) e 3 Production (2 Kawasaki e 1 Yamaha)             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da 24 Heures Motos (@24heuresmotos)       EWC Calendario 2025       

Nel corso della conferenza stampa di oggi, &egrave; stato diramato l&rsquo;elenco delle squadre ammesse alla prima prova del Mondiale Endurance 2025

EWC: 53 team iscritti alla 24h di Le Mans

        Cocoro Atsumi correr&agrave; da titolare le due gare da 24h della FIM Endurance World Cup (la Superstock, tanto per intenderci). E&rsquo; questa la novit&agrave; che ha condiviso lo stesso pilota giapponese, reserve e development rider di Yoshimura SERT Motul, in vista della stagione 2025 del Mondiale Endurance. Il pilota giapponese, infatti, disputer&agrave; sia la 24h di Le Mans del prossimo 19-20 aprile che il Bol d&rsquo;Or di settembre in &ldquo;prestito&rdquo; alla formazione legata al team Yoshimura SERT Motul, ovvero il Junior Team Le Mans Sud Suzuki insieme a Dorien Da-R&eacute;, Ludovic Cauchi e Quentin L&eacute;vrier.&nbsp; La nota di Junior Team LMS Suzuki  Si legge nella nota rilasciata dal team francese: &ldquo;Grandi novit&agrave;! Quest'anno Cocoro Atsumi, pilota ufficiale giapponese della Yoshimura SERT Motul, completa la nostra squadra insieme a Dorian Da-R&eacute;, Ludovic Cauchi e Quentin L&eacute;vrier. Tutti hanno grandi prestazioni in diverse gare di velocit&agrave; e durata. Grazie a Yohei Kato e al team Yoshimura per aver messo Cocoro a disposizione dello Junior Team Le Mans Suzuki per gli eventi di 24 ore. Con la nostra nuova classe di studenti meccanici da competizione motociclistica, i nostri 4 piloti porteranno alti i valori e i colori dello Junior Team Le Mans Sud Suzuki! Damien Saulnier inizia il suo 28&deg; anno come team manager del Junior Team Le Mans Sud Suzuki, garantendo al tempo stesso il corretto funzionamento della nostra sorella maggiore, SERT. Saremo felici di vedervi tutti a bordo pista, durante tutto questo campionato endurance! Arrivederci!&rdquo;  Cocoro Atsumi ritrova, quindi, la titolarit&agrave; in una gara da 24h dopo aver disputato Le Mans e Spa nel 2023 in sella alla Yamaha R1 di OG Motorsport insieme a Roberto Rolfo e Ludovic Rizza prima di passare a Yoshimura SERT Motul dal Bol d&rsquo;Or dello stesso anno.       

Il pilota giapponese, reserve rider di Yoshimura SERT, disputer&agrave; la 24h di Le Mans ed il Bol d&rsquo;Or con la formazione Superstock collegata al team ufficiale Suzuki

EWC: Cocoro Atsumi “prestato” a Junior Team LMS Suzuki

        &ldquo;Se vuoi vincere in EWC devi avere le Bridgestone&rdquo; &egrave; un po&rsquo; il mantra degli ultimi anni che vede il colosso giapponese degli pneumatici equipaggiare tutti i team ufficiali del Mondiale Endurance. Gli ultimi ad aggregarsi alla schiera di team gommati Bridgestone sono BMW World Endurance e, da oggi, anche Kawasaki Webike Trickstar.&nbsp; La squadra diretta da Ryuji Tsuruta, che ha aggiunto Mike Di Meglio, conoscitore delle gomme Bridgestone visti i suoi trascorsi in FCC TSR Honda, ai gi&agrave; presenti Christian Gamarino e Gregory Leblanc, conta sul gommista giapponese per rilanciare le sue ambizioni da titolo.&nbsp; La nota di Kawasaki Webike Trickstar e le parole del team manager Tsuruta  Si legge nella nota della formazione nippo-francese: &ldquo;Attraverso questa partnership, KWT adotter&agrave; gli pneumatici da corsa ad alte prestazioni Bridgestone, puntando a un ulteriore miglioramento delle prestazioni. Bridgestone ha una comprovata esperienza nel supportare numerosi top team e possiede l'aderenza, la durata e la stabilit&agrave; necessarie per le gare di endurance, sostenendo la sfida di KWT in pista. Con il forte supporto di Bridgestone, KWR mira a ottenere un successo ancora maggiore nella stagione 2025.&rdquo; A margine dell&rsquo;accordo con Bridgestone ha parlato anche il team manager di KWT Ryuji Tsuruta che ha detto: &ldquo;Con il supporto degli pneumatici Bridgestone, sfidiamo noi stessi a competere a un livello ancora pi&ugrave; alto. La stagione 2025 segna per noi una nuova tappa. Ci sforziamo di essere pi&ugrave; veloci, pi&ugrave; forti e di raggiungere la vittoria insieme ai nostri tifosi. I nostri piloti continuano a superare i propri limiti ogni giorno. Con le loro capacit&agrave; ed esperienza, unite all'affidabilit&agrave; degli pneumatici Bridgestone, siamo fiduciosi di raggiungere traguardi ancora pi&ugrave; alti. Ci stiamo preparando al massimo per puntare al massimo, quindi attendo con ansia le nostre prestazioni nella stagione 2025.&rdquo; Come detto in precedenza, KWT va ad unirsi alle squadre gi&agrave; gommate Bridgestone che nel 2024 hanno vinto in EWC e a Suzuka: YART, Team HRC with Japan Post, Yoshimura SERT Motul oltre alla new entry BMW Motorrad World Endurance.       

La squadra ufficiale Kawasaki, cos&igrave; come BMW World Endurance, ha firmato un accordo di partnership con il colosso giapponese degli pneumatici

EWC: KWT con gomme Bridgestone per l’assalto al titolo

        La Honda CB 750 &egrave; stata un&rsquo;autentica pietra miliare. Con lei iniziarono varie ere: quella delle quadricilindriche, quella degli avviamenti elettrici finalmente efficienti nonch&eacute; quella dei freni a disco a comando idraulico. Moto a quattro cilindri in linea ce ne erano state, e non poche, nell&rsquo;anteguerra, tuttavia con un&rsquo;architettura in linea longitudinale. Quelli in linea trasversale (ovvero &ldquo;frontemarcia&rdquo;, come si diceva allora) erano soltanto raffinati e costosi modelli destinati a gareggiare nei Gran Premi. Freni a disco se ne erano gi&agrave; visti, sporadicamente, ma avevano un&rsquo;efficienza modesta (anche perch&eacute; erano quasi tutti a comando meccanico) e non si erano realmente affermati. In quanto all&rsquo;avviamento elettrico, i sistemi impiegati fino ad allora (Laverda, Guzzi&hellip;) prevedevano batterie e motorini di origine auto e quindi grossi e pesanti. Inoltre, in alcuni casi, quelli dei costruttori europei lasciavano molto a desiderare in quanto ad affidabilit&agrave;. La Honda CB offriva tutto questo in chiave moderna, dedicata e straordinariamente efficace. Naturalmente tutto funzionava in maniera impeccabile, non vi erano trasudi di olio e le vibrazioni erano ridotte ai minimi termini. Passa alla prossima pagina &nbsp; La Honda CB 750   Il motore era un capolavoro di razionalit&agrave; costruttiva. Non mancavano le scelte di compromesso, effettuate sempre con l&rsquo;obiettivo di ottenere i migliori risultati possibili con un dato schema o una determinata soluzione. Una scelta particolare si aveva nella trasmissione primaria: tra l&rsquo;albero a gomiti e il primario del cambio ci doveva essere una certa distanza, e per la presa di moto si era scelta la posizione centrale. Inevitabile fare ricorso a una primaria a catena: venne scelto il tipo a rulli, utilizzato in maniera inconsueta. Niente duplex o triplex, infatti, ma due catene affiancate (con unico tenditore, purtroppo). Centralmente sull&rsquo;albero a gomiti era ricavata anche la ruota dentata che azionava la catena di comando della distribuzione monoalbero. Poich&eacute; i supporti di banco erano cinque, significa che c&rsquo;era una notevole distanza tra i due centrali. Non era quindi un motore da corsa&hellip; Nella testa, fusa in conchiglia nell&rsquo;usuale lega di alluminio ad alto tenore di silicio, erano alloggiate due valvole con un diametro di 32 mm all&rsquo;aspirazione e di 28 allo scarico. L&rsquo;albero a camme azionava le valvole per mezzo di bilancieri a due bracci in acciaio, con riporto di cromo duro sul pattino di contatto con la camma. L&rsquo;angolo tra le valvole era ragionevolmente contenuto in 58&deg;. Nel blocco cilindri in lega di alluminio erano inserite con interferenza le canne in ghisa all&rsquo;interno delle quali si muovevano i pistoni. Questi ultimi, fusi in conchiglia, avevano il cielo piano e il mantello intero, salvo due leggerissime sfiancature all&rsquo;esterno delle portate per lo spinotto. L&rsquo;albero a gomiti era forgiato in acciaio e lavorava interamente su bronzine. Questa scelta indicava una nuova strada per i policilindrici, che nel giro di pochi anni sarebbe stata imboccata anche dagli altri costruttori. Sia i perni di banco che quelli di biella avevano un diametro di 36 millimetri. Le bielle, esse pure in acciaio, avevano una lunghezza di 120 mm ed erano vincolate ai pistoni da spinotti del diametro di 15 mm. Come nelle tradizioni della Casa, il basamento si apriva secondo un piano orizzontale che tagliava a met&agrave; i supporti di banco. Nel periodo iniziale di produzione, per realizzare il basamento si fece ricorso alla fusione in terra. Per questa ragione i primissimi esemplari della CB 750, oggi molto ricercati, sono noti come &ldquo;sand cast&rdquo; engine models. La lubrificazione era a carter secco con due pompe a lobi di grande portata e serbatoio collocato sotto la sella. Le misure caratteristiche del motore erano soltanto leggermente sottoquadre, con un alesaggio di 61 millimetri e una corsa di 63. La potenza delle prime versioni veniva indicata in 65 cavalli a 8000 giri/ min, di conseguenza la velocit&agrave; media del pistone era di 16,8 m/s mentre la potenza specifica era di 88,3 CV/litro. Le prestazioni erano superiori alla media, pur senza essere strabilianti, e la &ldquo;tenuta&rdquo; allo sforzo era straordinaria. Si poteva viaggiare tutto il giorno a elevata velocit&agrave; senza alcun problema.&nbsp;  Passa alla prossima pagina &nbsp; Honda CB 750, il debutto in gara  Il debutto in una gara di importanza internazionale avvenne, inaspettatamente, al Bol d&rsquo;Or che si corse a Montlh&eacute;ry nel settembre del 1969. Alla gara furono iscritte, non in forma ufficiale bens&igrave; attraverso l&rsquo;importatrice francese Japauto, tre Honda 750. Quella di punta era affidata alla coppia Rougerie-Urdich, che vinse senza problemi. Questa moto aveva il motore praticamente di serie ed era stata dotata di quattro scarichi a tromboncino e di un &ldquo;kit racing&rdquo; costituito da sella monoposto, serbatoio e carenatura. Funzion&ograve; impeccabilmente per tutta la gara. La Honda si era ritirata dall&rsquo;attivit&agrave; agonistica al termine della stagione 1968. Per il 1970 fece uno strappo alla regola e schier&ograve; alcune moto ufficiali alla prestigiosa 200 Miglia di Daytona. La corsa fu in pratica una gara a eliminazione con le velocissime BSA/Triumph tricilindriche che ebbero problemi di surriscaldamento e le Honda che si ritirarono una dopo l&rsquo;altra. A eccezione di quella del veterano Dick Mann, che arriv&ograve; al traguardo con soltanto pochi secondi di vantaggio e con il motore che stava per rendere l&rsquo;anima. Una vittoria agevolata da un pizzico di fortuna e molto di misura ma che comunque ebbe vasta eco. Sulla pista americana la Honda sarebbe tornata a vincere soltanto molti, molti anni dopo &ndash;&nbsp;nel 1985 con Freddie Spencer &ndash; e con una moto completamente diversa. Della Daytona la Casa costru&igrave; pochissimi esemplari (pare sei ma c&rsquo;&egrave; chi parla di nove-dieci). Per i piloti privati svilupp&ograve; una serie di parti speciali in modo da trasformare una moto stradale di serie nella Senior. In Italia l&rsquo;importatore ne fece arrivare alcune che affid&ograve; a concessionari e a un paio di team selezionati. Tuttavia alla 200 Miglia di Imola del 1972 non brillarono certo&hellip; In seguito le Honda 750 furono impiegate da diversi piloti, spesso con forte appoggio degli importatori. In Italia, nelle gare per le derivate di serie non ottennero risultati di particolare rilievo. Preparatori ce n&rsquo;erano e in quanto a parti speciali, non mancavano, anche grazie al mitico Pop Yoshimura. Tuttavia Triumph, Laverda e Guzzi avevano tutto sommato qualcosa in pi&ugrave;. Ben presto i concessionari, come la famosa Samoto, e i preparatori che lavoravano sulle Honda giustamente concentrarono le loro attenzioni sulla 500. Le 750 hanno continuato a essere grandi protagoniste nell&rsquo;Endurance, specialit&agrave; molto popolare e seguita in Francia. Proprio la Japauto si impose nel Bol d&rsquo;Or del 1972 e 1973 con moto derivate dalla CB 750 ma con una cilindrata ben superiore ai 900 cm&sup3;. Poi per&ograve; arriv&ograve; la Kawasaki e domin&ograve; la corsa francese per i due anni successivi. Per tornare a vincere, alla Honda occorreva una moto con motore profondamente riveduto nei principali componenti, a cominciare dalla testa e dagli organi della distribuzione. Verso la fine del 1975 venne fondata la HERT (Honda Endurance Racing Team) con il varo di un programma per realizzare la nuova moto, che debutt&ograve; nell&rsquo;aprile successivo rivelandosi subito formidabile. Della CB 750 non rimanevano che lo schema costruttivo generale e la disposizione degli organi meccanici, eccezion fatta per quelli della distribuzione. La nuova testata alloggiava quattro valvole per cilindro, comandate da due alberi a camme che agivano su punterie a bicchiere e che venivano mossi da tre ingranaggi azionati da una catena duplex. Le valvole di aspirazione erano da 28 mm e quelle di scarico da 24. Una soluzione importante, che si distaccava completamente da quella originale, era costituita dalla trasmissione primaria, divenuta a terna di ingranaggi e non pi&ugrave; affidata a due catene a rulli. L&rsquo;albero a gomiti era ricavato dal pieno e il blocco cilindri era costituito da una nuova fusione. Le pompe dell&rsquo;olio erano state maggiorate e il circuito venne dotato di un radiatore abbondantemente dimensionato. Nella versione che trionf&ograve; nel campionato Endurance del 1976 vincendo tutte le gare, la RCB 1000 (nota anche come RCB 941) aveva un alesaggio di 68 mm e una corsa di 64,8, per una cilindrata di 941 cm&sup3;. La potenza veniva indicata in 115 CV a 9500 giri/min. La velocit&agrave; media del pistone era 20,5 metri al secondo, la potenza specifica 122 CV/litro e la pressione media effettiva 11,4 bar. Di questa moto pare siano stati costruiti sei esemplari (qualcuno parla di &ldquo;una decina scarsa&rdquo;). La RCB 1000 vinse a mani basse anche il campionato successivo, ma poi arrivarono le formidabili Kawasaki in nuova versione e la musica cambi&ograve;.        

Diede il via all&rsquo;era delle quadricilindriche, ma anche a quelle degli avviamenti elettrici efficienti e dei freni a disco a comando idraulico

Honda CB 750, tre volte pioniera | Tecnica

        Come vi abbiamo anticipato lo scorso 30 dicembre, Steven Odendaal &egrave; un nuovo pilota della famiglia BMW Motorrad. La notizia &egrave; stata diffusa nella giornata di ieri dal team BMW Motorrad World Endurance e &ldquo;ratificata&rdquo; dalla presentazione ufficiale a Berlino di poche ore fa. Il sudafricano, che stava gi&agrave; provando la M1000RR finita la stagione 2024, va ad aggiungersi ai confermati Reiterberger e Guintoli formando una line up di tutto rispetto con l&rsquo;obiettivo di puntare al titolo Endurance. Hannes Soomer, in pista lo scorso Bol d&rsquo;Or al posto di Guintoli, &egrave; stato confermato nel ruolo di reserve e development rider.&nbsp; Per capire quanto BMW faccia sul serio in ambito Endurance, oltre all&rsquo;ingresso di Odendaal in squadra, i capi di BMW Motorrad hanno optato per un cambio drastico del fornitore di pneumatici, passando dalle Dunlop alle Bridgestone equiparandosi quindi ai team ufficiali YART e Yoshimura SERT, oltre a FCC TSR Honda. Le parole di Sven Blusch e Werner Daemen  A margine dell&rsquo;annuncio di Odendaal hanno parlato il capo di BMW Motorrad Motorsport e il team manager di BMW Motorrad World Endurance Team&nbsp; Sven Blusch ha dichiarato: &ldquo;Con questa line up forte abbiamo costruito una parte importante del nostro pacchetto per il FIM EWC 2025. Il nostro obiettivo &egrave; di vincere il titolo Endurance dopo aver vinto quello Superbike. Con il nostro quartetto di piloti siamo pronti. Markus Reiterberger ha giocato un ruolo molto importante nella storia del team sin dall&rsquo;inizio, Sylvain Guintoli &egrave; importantissimo per il progetto partito lo scorso anno. Steven Odendaal si &egrave; fatto conoscere da diverso tempo nel FIM EWC. Oltretutto abbiamo un quarto pilota molto forte che &egrave; Hannes Soomer che si &egrave; gi&agrave; trovato a suo agio nel primo anno sulla M1000RR e nella famiglia BMW Motorrad Motorsport. Allo stesso tempo vogliamo ringraziare Ilya Mykhalchyk per il suo grande impegno con il BMW Motorrad World Endurance Team, &egrave; stato fondamentale nel formare il team all&rsquo;inizio e costruire la strada per il successo.&rdquo;&nbsp; Werner Daemen ha ribadito: &ldquo;Con la nostra line up siamo pronti per entrare nella lotta per il titolo 2025. Markus &egrave; il nostro punto forte e siamo felici di cominciare con lui la nostra sesta stagione nel FIM EWC. Sylvain &egrave; stato una grande aggiunta nel 2024 ed &egrave; fantastico che la nostra collaborazione continui. Steven Odendaal ha gi&agrave; fatto dei test con noi e si &egrave; adattato velocemente al team. Hannes &egrave; un quarto pilota molto forte che ha dato un grande contributo al team lo scorso anno. In un team Endurance non contano soltanto velocit&agrave; ed abilit&agrave; ma anche spirito di squadra, ed &egrave; quello che contraddistingue il nostro quartetto. Sfortunatamente, Ilya non &egrave; pi&ugrave; con noi, lo ringrazio per i tanti anni insieme e gli auguro il meglio per il suo futuro.&rdquo;       

Il sudafricano si affianca ai confermati Reiterberger, Guintoli e Soomer sulla M1000RR #37 gommata Bridgestone. Obiettivo centrare finalmente il titolo Endurance

EWC: Steven Odendaal completa la line up BMW

        Il 2025 iniziato da poco porta con s&eacute; una grande novit&agrave; in vista della stagione del Mondiale Endurance che partir&agrave; ufficialmente nel weekend di Pasqua (19-20 aprile) con la 24h di Le Mans. Nel corso della presentazione ufficiale tenutasi questa sera &egrave; stata annunciata la partnership tra MarcVDS, la squadra tre volte campione Moto2, e KM99, squadra debuttante in EWC nel 2023. Un bel regalo per KM99 nella sua terza stagione in EWC dopo aver concluso la 2024 al quarto posto assoluto e miglior team privato dell&rsquo;annata grazie alla top 10 di Suzuka ed alla meritatissima seconda posizione al Bol d&rsquo;Or.  La nota di KM99  Si legge nel breve comunicato della squadra diretta da Mario K&uuml;pper: &ldquo;Dopo lunghe discussioni con Yamaha ed il team Marc VDS, siamo orgogliosi di annunciare una significativa evoluzione per il nostro team. L&rsquo;obiettivo &egrave; chiaro: puntare all&rsquo;eccellenza e lottare per il titolo nella stagione prossima all&rsquo;inizio contro i team ufficiali. Unirci alla prestigiosa famiglia Marc VDS, conosciuta per aver dominato la Moto2 con tre titoli e aver lasciato il segno in MotoGP e MotoE, &egrave; una vera ispirazione e una fonte di immenso orgoglio per noi.&rdquo;  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; La line up 2025: confermati Guarnoni, De Puniet e Marino con l&rsquo;aggiunta di Delbianco  &nbsp;&ldquo;Squadra che vince non si cambia&rdquo; come per la recente conferma del blocco Yoshimura SERT Motul, anche per i piloti che hanno portato KM99 al quarto posto assoluto al termine del 2024 arriva la conferma in blocco. Jeremy Guarnoni, Randy De Puniet e Florian Marino saranno i piloti titolari ma la vera notizia &egrave; l&rsquo;inserimento in squadra di Alessandro Delbianco. Delbianco, che ha debuttato nell&rsquo;EWC al Bol d&rsquo;Or 2023 con OG Motorsport e nel 2024 ha disputato la 24h di Le Mans e la 8h di Spa sulla R1 del team Pitlane Endurance &ndash; JP3 in classe Superstock, sar&agrave; nientemeno che pilota di riserva e di sviluppo (lo stesso ruolo ricoperto per esempio da Mulhauser in YART ed Atsumi in Yoshimura SERT, ndr). Si legge sempre nella nota: &ldquo;Dal lato piloti, siamo felici di confermare il nostro attuale trio che ha dimostrato la propria efficienza. Quest&rsquo;anno faremo uno step in avanti accogliendo un quarto pilota, e non uno a caso: Alessandro Delbianco. Con la sua esperienza sulla R1, Alessandro porter&agrave; la sua preziosa competenza per aiutarci a tagliare i nostri ambiziosi traguardi. Il 2025 promette di essere una stagione piena di cambiamenti ed eccitante per l&rsquo;Elf Marc VDS Team/KM99 e siamo pronti ad accettare la sfida, puntando sempre pi&ugrave; in alto.&rdquo; La nuova formazione scender&agrave; in pista il prossimo 2 aprile a Le Mans per i test ufficiali in vista del primo appuntamento stagionale del Mondiale Endurance, la 24h di Le Mans del 19-20 aprile.       

Le due strutture belghe uniscono le forze per la stagione 2025 dell&rsquo;EWC. Delbianco reserve rider dei titolari Guarnoni, De Puniet e Marino

MarcVDS sbarca nel Mondiale Endurance: partnership con KM99!

        &ldquo;Squadra che vince non si cambia&rdquo;, si pu&ograve; intitolare cos&igrave; la giornata di oggi che ha visto Dan Linfoot, Gregg Black, Etienne Masson e Cocoro Atsumi mettere nero su bianco il rinnovo con Yoshimura SERT per la stagione 2025 del Mondiale Endurance. I campioni in carica torneranno in pista ufficialmente il 2 aprile per il test collettivo a Le Mans in preparazione della 24h del 19-20 dello stesso mese, sfoggiando il numero 1 dopo aver conquistato il titolo al termine del Bol d&rsquo;Or dello scorso settembre.&nbsp; Il comunicato di Yoshimura SERT e le parole dei piloti  Si legge nel brevissimo comunicato sui social del team nippo-francese: &ldquo;Yoshimura SERT Motul &egrave; orgogliosa di annunciare la propria line up per la stagione 2025 del Mondiale Endurance. I piloti titolari di questa stagione saranno Gregg Black, Etienne Masson e Dan Linfoot. Cocoro Atsumi continuer&agrave; a supportare la squadra come pilota di riserva e di sviluppo. Con questa line up esperta e prestazionale, siamo pronti a dare il massimo ed ottenere ancora pi&ugrave; successi in questa stagione.&rdquo;&nbsp; Dan Linfoot ha dichiarato: &ldquo;Sono felice di annunciare che far&ograve; parte del team Yoshimura SERT Motul per un&rsquo;altra stagione nel FIM Endurance World Championship EWC e non vedo l&rsquo;ora di ricominciare insieme al mio team e ai miei compagni di squadra.&rdquo; Etienne Masson ha confermato: &ldquo;Felice di continuare con Yoshimura SERT Motul per i prossimi due anni. Grazie Yohei Kato per la fiducia.&rdquo; Gregg Black ha detto: &ldquo;Onorato di cominciare un&rsquo;altra stagione insieme ai miei compagni di squadra sulla moto del team Yoshimura SERT Motul.&rdquo;        

Sui profili social della squadra campione in carica del Mondiale Endurance e dei quattro piloti sono comparsi ufficialmente i loro rinnovi per la stagione 2025

EWC, Yoshimura SERT: Black, Masson, Linfoot ed Atsumi confermati in blocco

        Grandi manovre in vista del Mondiale Endurance 2025. Mentre YART ha annunciato in Eicma la novit&agrave; O&rsquo;Halloran al posto di Canepa e Yoshimura SERT ha confermato la line up che ha riportato il titolo in Suzuki dopo tre anni, FCC TSR Honda reduce da una stagione disastrosa e BMW World Endurance sono alle prese con il completamento delle rispettive formazioni.&nbsp; FCC TSR Honda: dentro Perolari e Hada  &nbsp; Per la squadra nippo-francese ufficiale del Mondiale Endurance si tratta di una rivoluzione vera e propria dopo la disastrosa stagione 2024 con soli 33 punti raccolti nelle quattro gare: fuori Mike Di Meglio (che ha firmato per Kawasaki Webike Trickstar) e Josh Hook e dentro Corentin Perolari (ex Tati Team e nuovo pilota Honda France in Supersport insieme ad Ana Carrasco) ed il giapponese Taiga Hada. La conferma delle due new entry &egrave; arrivata il giorno di Natale (contestualmente alla firma di Di Meglio con Kawasaki) dopo un test svolto sul tracciato di Okayama dalla squadra proprio il 25 dicembre con Perolari che si &egrave; dovuto ad attare a gomme diverse (le Bridgestone al posto delle Pirelli usate con Tati Team) ed una moto completamente ufficiale rispetto alla CBR #4 guidata fino allo scorso anno. A fine test, il team manager di FCC TSR Honda Masakazu Fuji si &egrave; detto molto soddisfatto del cambio di line up in vista della stagione 2025 dopo un 2024 da dimenticare per i tanti problemi tecnici che hanno fermato la CBR #5. BMW Motorrad World Endurance: arriva Odendaal  Manca ancora l&rsquo;ufficialit&agrave; ma il terzo violino della squadra ufficiale BMW del Mondiale Endurance sar&agrave; il sudafricano Steven Odendaal. Steven prender&agrave; il posto dell&rsquo;ucraino Ilya Mykhalchyk, che ha dato l&rsquo;addio all'Endurance dopo la fine dell&rsquo;IDM di questa stagione, al fianco di Markus Reiterberger e Sylvain Guintoli. La line up di BMW per la prossima stagione &egrave; di tutto rispetto per una squadra che ha sempre mancato l&rsquo;occasione di concretizzare quanto di buono fatto vedere nei turni di libere ed anche in qualifica. Odendaal sar&agrave; l&rsquo;arma vincente per BMW per riuscire a puntare al titolo?       

Il francese ex Tati Team ed il giapponese affiancheranno il confermato Techer mentre il sudafricano va a completare il team di Werner Daemen insieme a Guintoli e Reiterberger

EWC: Perolari e Hada con FCC TSR Honda, Odendaal da BMW

        La scorsa settimana Richard Rodgers, responsabile media dell&rsquo;EWC, ha riunito un pool di giornalisti al seguito del Mondiale (tra cui noi di Motosprint) inserendoli nel programma &ldquo;Expert Views&rdquo; per esprimere le preferenze sulla stagione 2024 secondo alcune specifiche categorie. Riconoscimenti che verranno consegnati durante la serata dei FIM Awards. Le categorie in questione erano: Team dell&rsquo;anno sia EWC che Superstock, Talento dell&rsquo;anno sia EWC che Superstock, Momento dell&rsquo;anno, Risultato dell&rsquo;anno ed Eroe dell&rsquo;anno. Ecco, dunque, i risultati che sono usciti in questi giorni.&nbsp; Expert Views: i risultati  Team dell&rsquo;anno: per la classe EWC ha vinto a &ldquo;mani basse&rdquo; il team Yoshimura SERT Motul Suzuki per la conquista del titolo iridato al termine del Bol d&rsquo;Or, mentre per la Superstock il riconoscimento &egrave; andato al team National Motos Honda FMA per essersi preso il titolo di categoria dopo la delusione dello scorso anno. Rising star (Talento dell&rsquo;anno): per la classe EWC il premio &egrave; andato al rookie Christian Gamarino del team Kawasaki Webike Trickstar mentre in classe Superstock il riconoscimento &egrave; andato al giapponese Hikari Okubo dell&rsquo;esordiente Team Etoile. Momento dell&rsquo;anno: &egrave; stato votato il rientro alle competizioni di Gino Rea come momento dell&rsquo;anno dopo il terribile incidente a Suzuka nel 2022 ed il calvario affrontato tra operazioni e riabilitazione nel 2023 per riuscire a tornare nuovamente in sella ad una moto del Mondiale Endurance, e nello specifico la Honda del team Wojcik 777&nbsp; Achievement dell&rsquo;anno (Risultato dell&rsquo;anno): la vittoria del team Aviobike Aprilia by Revo Nuova M2 alla 8h di Spa con i soli Calia e Bernardi ad alternarsi causa forfait di Cocco &egrave; stata votata all&rsquo;unanimit&agrave; come Risultato dell&rsquo;anno, essendo, di fatto, la prima vittoria di Aviobike e di Aprilia nel Mondiale. Eroe dell&rsquo;anno: a pari merito vincono il premio di eroe dell&rsquo;anno Niccol&ograve; Canepa, due volte iridato EWC e nuovo Sporting Manager di Yamaha, e Dan Linfoot, vincitore del titolo con Yoshimura SERT insieme a Etienne Masson e Gregg Black       

Team e piloti del Mondiale Endurance, in vista dei FIM Awards di sabato sera a Palma di Maiorca, hanno ricevuto speciali riconoscimenti dalla stampa

EWC: i premi della stagione 2024

        Diversamente da quanto accade in MotoGP e SBK, le giapponesi in configurazione Endurance sono ancora in grado di dire la loro nel confronto con le uniche due europee presenti nel Mondiale, ovvero BMW e Aprilia (e Ducati alla 8h di Suzuka). Suzuki, nonostante il modello sia ancora del 2017, e Yamaha sono state le moto migliori di tutto il campionato, mentre BMW nonostante l&rsquo;innesto di Guintoli non &egrave; riuscita ancora a fare il salto sperato. Dietro la lavagna, invece, FCC TSR Honda e Kawasaki Webike Trickstar, annata complicatissima per le due compagini. In classe Superstock &egrave; stata la Honda la moto migliore del lotto insieme alla BMW, menzione speciale per il team Aviobike Aprilia by Revo Nuova M2 Racing con la vittoria a Spa, la prima per il team di Giovanni Baggi. Abbiamo provato a dare i voti ad alcune delle compagini impegnate in EWC e Superstock: ecco chi abbiamo promosso, rimandato e... bocciato. &nbsp; Yoshimura SERT Motul Suzuki: voto 10 &ndash; la &ldquo;vecchietta&rdquo; Gixxer porta ancora a scuola tutti  Stagione semplicemente perfetta della squadra guidata in pista da Damien Saulnier e Yohei Kato. Quattro podi su quattro gare, con due vittorie nelle due 24h pi&ugrave; prestigiose, Le Mans e Bol d&rsquo;Or, e di nuovo sul tetto del mondo dell&rsquo;Endurance dopo tre anni dall&rsquo;ultimo titolo. Preziosa la presenza di Arenas in gara a Suzuka al posto dell&rsquo;infortunato Black per aiutare Atsumi e Linfoot a centrare il podio ai &ldquo;danni&rdquo; della Ducati Kagayama. La Gixxer del 2017, seppur vecchia in confronto alle rivali Yamaha, Honda, Kawasaki, BMW, se la cava ancora egregiamente dimostrando ancora una volta la bont&agrave; del progetto messo in pista da Yoshimura. Team HRC: voto 10 &ndash; salvagente Honda  Nella stagione travagliatissima di Honda nel Mondiale Endurance (FCC TSR Honda dispersa nei problemi della nuova CBR, Tati Team Beringer la migliore CBR in classifica con il quarto posto finale), l&rsquo;ancora di salvezza della Casa dell&rsquo;Ala resta sempre la 8h di Suzuka. Tripletta per il team HRC (o in termini cestistici &ldquo;three peat&rdquo;) con un pilota MotoGP a guidare il team alla vittoria, la numero 30 della storia di HRC, ovvero Johann Zarco.&nbsp; Honda National Motos: 10 &ndash; stagione dominata  Fare tesoro di quanto successo l&rsquo;anno prima per poi tornare pi&ugrave; forti nel 2024? E&rsquo; esattamente quello che ha fatto la compagine &ldquo;ufficiale&rdquo; Honda nella Superstock, dominando la stagione dopo la cocente delusione patita nel 2023, soprattutto al termine del Bol d&rsquo;Or dello scorso anno con quel ritiro a mezz&rsquo;ora dalla fine della gara che poi ha generato tutto il trambusto dell&rsquo;ordine di arrivo e del titolo di categoria, andato poi a Louit Moto 33 per la squalifica di Rac41. &nbsp; Yamaha YART: 9,5 &ndash; sfortunati sul pi&ugrave; bello  Stagione dei campioni uscenti sullo stesso piano di quella di Yoshimura SERT, del resto sono le due squadre che si sono giocate il titolo fin dalla 24h di Le Mans. Uno degli obiettivi stagionali di YART era quello di centrare il podio a Suzuka, obiettivo raggiunto non senza polemiche per la penalit&agrave; ad HRC nel finale di gara. La caduta di Hanika nell&rsquo;alba di Le Mans e i problemi del Bol d&rsquo;Or hanno portato YART a dover abdicare a favore di Yoshimura SERT ma facendolo con l&rsquo;onore delle armi.&nbsp; Ducati Team Kagayama: 9 &ndash; ad un passo dal sogno  Quando Paolo Ciabatti ha dato incarico a Yukio Kagayama di formare la squadra per la 8h di Suzuka, in pochi avrebbero pensato all&rsquo;exploit della V4R numero #2 contro le pi&ugrave; blasonate moto giapponesi al via della gara. La seconda posizione al termine della Top 10 Trial era gi&agrave; un segnale, la bagarre con Team HRC e YART nella prima mezz&rsquo;ora di gara una ulteriore dimostrazione di quanto il trio Mizuno-Waters-Syahrin fosse ben &ldquo;sul pezzo&rdquo;. Il podio &egrave; sfuggito per un consumo di carburante un po&rsquo; troppo elevato, ma il quarto posto &egrave; come se fosse una vittoria vista la giovent&ugrave; del progetto. Team KM99: 8 &ndash; gi&agrave; a podio al secondo anno in EWC  Quarta posizione in classifica alla seconda stagione completa nel Mondiale. Cosa poteva desiderare di pi&ugrave; il team manager di KM99 quando ha deciso di portare la squadra lo scorso anno al debutto nell&rsquo;EWC? Quasi il doppio dei punti rispetto allo scorso anno e soprattutto la seconda posizione al traguardo al termine del Bol d&rsquo;Or, il che significa primo podio assoluto per la compagine belga. Tati Team Beringer: 8 &ndash; migliore Honda in classifica  Se la vittoria di Team HRC ha salvato la faccia generale di Honda in stagione, la prestazione del team francese passato alla CBR dopo anni di Kawasaki ha salvato quella di HRC nel contesto del Mondiale Endurance. Il trio Krummenacher-Perolari-Clere ha portato la CBR #4 al quinto posto finale nonostante il ko del Bol d&rsquo;Or. Bol d&rsquo;Or che la squadra francese ha condotto fino al primo pit stop restando poi sempre in lotta per il podio fino al problema tecnico decisivo che li ha estromessi dalla gara. &nbsp; 3ART Best of Bike: 7,5 &ndash; sorpresa Doriano Vietti Ramus  Quarto posto finale di categoria a soli 5 punti dal team dei pompieri per una squadra che ha scommesso su un deb di lusso come Doriano Vietti Ramus (fratello di Celestino). Doriano ha saputo ripagare la squadra con grandi prestazioni nei suoi stint di gara, portando la R1 #36 al podio di categoria a Le Mans. Team Etoile BMW: 7 &ndash; deb di lusso  Dal Giappone con furore viene catapultata nel Mondiale Endurance una nuova realt&agrave; tutta giapponese, ovvero il Team Etoile BMW. La squadra nipponica, che ha in Okubo il suo pilota pi&ugrave; forte, al netto di qualche sfortuna di troppo, non ha affatto sfigurato nelle quattro gare disputate, cogliendo anche una pole di categoria al Bol d&rsquo;Or e un secondo posto di categoria nella gara di casa di Suzuka. Aviobike Aprilia by Revo Nuova M2: 7 &ndash; colpaccio a Spa e tanta sfortuna  Anno zero di un progetto totalmente nuovo che mette insieme il team Aviobike di Giovanni Baggi e la realt&agrave; di Revo Nuova M2 Racing di Enzo Chiapello. Risultato? Settimo posto generale di categoria con 60 punti e come perla della stagione la vittoria, prima assoluta per Aviobike e Aprilia, alla 8h di Spa con i soli Calia e Bernardi ad alternarsi alla guida. BMW World Endurance: 6,5 &ndash; &ldquo;Vorrei ma non posso&rdquo;  Eterna incompiuta del Mondiale Endurance, la squadra capitanata da Werner Daemen ha chiuso s&igrave; il campionato sul podio dietro a Yoshimura SERT e YART ma ha dato sempre la sensazione del &ldquo;vorrei ma non posso&rdquo; nonostante l&rsquo;innesto di Sylvain Guintoli nel doppio ruolo di titolare EWC e tester della M1000RR SBK. La moto in configurazione EWC ha mostrato s&igrave; la sua velocit&agrave; per un breve lasso di tempo ma alla lunga ha avuto problemi a tenere il passo di Yoshimura SERT e YART dimostrando che non &egrave; ancora pronta per battagliare per il titolo. &nbsp; &nbsp;Honda Viltais: 5,5 &ndash; lontani parenti del 2023  Cosa &egrave; successo alla squadra che ha ben impressionato nel 2023 per passare dal quinto posto dell&rsquo;anno scorso al nono del 2024 e con soli 39 punti? I piloti non possono essere diventati dei &ldquo;brocchi&rdquo; da un anno all&rsquo;altro, sicuramente c&rsquo;entrano sia il pacchetto tecnico che la situazione finanziaria della squadra stessa che non ha certo aiutato a mantenere il livello di competitivit&agrave; visto l&rsquo;anno scorso. Kawasaki Webike Trickstar: 5 &ndash; quanti guai!  Stesso discorso per Honda Viltais, un crollo di competitivit&agrave; e punteggio rispetto allo scorso anno. E&rsquo; cambiata quasi interamente la line up della squadra, con gli innesti di Gamarino e Roman Ramos ma il percorso nel Mondiale 2024 &egrave; stato caratterizzato da problemi tecnici che hanno tolto la Ninja #11 dalla competizione sia per un posto sul podio che per una posizione dignitosa a fine stagione. Team Louit April Moto33: 5 &ndash; Saltarelli non basta  Dai campioni in carica della Stock ci si aspettava qualcosa di nettamente diverso. Usciti Calia e Gamarino verso altri lidi e con il solo Saltarelli &ldquo;superstite&rdquo; dello scorso anno, le cose non sono andate per il verso giusto fin dalla 24h di Le Mans. Solo ottava posizione finale di categoria a 6 punti dal team Aviobike e la sensazione di non aver messo in piedi la migliore line up per difendere il titolo. Honda No Limits: 4 &ndash; tracollo clamoroso  Dopo una prima stagione promettente con la Honda, le basi per continuare sulla falsariga del 2023 c&rsquo;erano tutte. Purtroppo, la squadra di Moreno Codeluppi si &egrave; scontrata con la nuova CBR che tanti problemi ha portato non solo a loro ma anche a FCC TSR Honda in EWC. Risultato? Solo 18 punti conquistati per una mesta diciottesima posizione di categoria a fronte degli 80 dell&rsquo;anno scorso. FCC TSR Honda: 4 &ndash; quanti guai con la nuova CBR!  Un altro team che ha fatto il gambero (e che gambero!) rispetto al 2023. Leggere la classifica finale di FCC TSR Honda fa venire i brividi ai vertici del team e di HRC, 33 punti nelle quattro gare disputate, gli stessi peraltro di Team HRC che ha corso e vinto a Suzuka. La nuova CBR ha portato solo guai, togliendo subito la squadra nippo-francese dalla lotta per il titolo contro Yoshimura SERT, YART e BMW e relegandola ad una mestissima tredicesima posizione finale. Highlights EWC&nbsp;       

Yoshimura SERT Suzuki, YART Yamaha e Honda National Motos hanno dominato le rispettive categorie dimostrando quanto le jap rispetto a SBK e MotoGP in configurazione Endurance dicano ancora la loro

EWC, top e flop: i voti alle squadre del 2024

        Con Jorge Martin laureatosi Campione del Mondo MotoGP nella Main Race di Barcellona dello scorso 17 novembre, possiamo dunque fare la lista di tutti i Campioni del Mondo di questa annata, dal&nbsp;Mondiale Endurance fino alla MotoGP&nbsp;passando per la SBK e le altre categorie del Motomondiale.&nbsp; Ecco chi &egrave; salito sul trono iridato in questa stagione Mondiale Endurance  EWC &nbsp; Il Bol d&rsquo;Or di quest&rsquo;anno &egrave; stata l&rsquo;esatta fotocopia di quello dello scorso anno, ovvero con il dominio da parte di Yoshimura SERT Motul Suzuki ed i problemi che hanno attanagliato YART fin dalle prime battute della 24h. L&rsquo;unica differenza con la gara dello scorso anno &egrave; che Yoshimura SERT, grazie alla vittoria (20^ della storia), ha strappato il titolo dalle mani di YART tornando sul trono iridato dell&rsquo;EWC dopo tre anni dall&rsquo;ultimo alloro. La stagione negativa di Honda in classe EWC (Tati Team Honda migliore CBR in classifica, quarta) viene &ldquo;mitigata&rdquo; dal tris nella 8h di Suzuka di Team HRC con Zarco, Nagoe e Takahashi. Una 8h particolare: mezz&rsquo;ora di bagarre iniziale tra HRC, YART e Kagayama Ducati, 7h30&rdquo; di nulla fino alla penalit&agrave; per Team HRC nelle ultime battute per irregolarit&agrave; al pit stop e solo 8&rdquo; di vantaggio su YART al traguardo. Superstock Diametralmente opposto il risultato del Bol d&rsquo;Or di categoria rispetto al thrilling della scorsa stagione. Honda National Motos ha dovuto solamente gestire il vantaggio di punti sugli avversari accumulato nelle gare precedenti portandosi a casa il titolo. Menzione d&rsquo;onore per Aprilia Aviobike by Revo Nuova M2 per la vittoria alla 8h di Spa e per un buonissimo settimo posto finale di categoria.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; WorldSBK  &nbsp;WCR Il primo storico Mondiale Femminile si conclude con il titolo iridato per Ana Carrasco che cos&igrave; bissa il titolo ottenuto nel 2018 nella Supersport 300. La stagione &egrave; stata caratterizzata dalle tante battaglie delle ragazze in sella alla R7 ma anche dal bruttissimo incidente di Mia Rusthen a Misano. La norvegese &egrave; poi rientrata nel paddock nelle ultime due gare dopo una lunga riabilitazione.&nbsp; SSP Bis iridato per il team Aruba.it che porta Adrian Huertas, che l&rsquo;anno prossimo passer&agrave; in Moto2 con Italtrans, al titolo in una stagione caratterizzata dal duello &ldquo;in casa&rdquo; con Yari Montella, leader di campionato fino a due gare dalla fine. Lo spagnolo si aggiudica il titolo proprio nell&rsquo;ultima gara della stagione a Jerez.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; WorldSBK Stagione 2024 assolutamente dominata da Toprak Razgatlioglu. Il turco, dopo le prime gare di assestamento in sella alla BMW, inizia a vincere a ripetizione senza pi&ugrave; fermarsi fino al forfait di Magny-Cours e Cremona per via del brutto incidente in Francia. Rientrato ad Aragon, gestisce il vantaggio su Bulega fino al round conclusivo di Jerez, chiuso con due podi e la vittoria in gara-2 per il suo secondo titolo in carriera dopo quello 2021 con la Yamaha.&nbsp;  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Motomondiale  &nbsp;MotoE La stagione della serie elettrica, la seconda con la fornitura da parte di Ducati, &egrave; stata caratterizzata da un intenso duello Italia-Spagna sia per le vittorie di gara che per il titolo. 7 pari il computo delle vittorie (a quelle azzurre hanno contribuito Spinelli, Casadei, Zannoni e Zaccone, mentre per la spagna Garz&ograve; e Gutierrez), con il titolo che &egrave; finito nelle mani di Hector Garz&ograve; per 15 punti su Casadei. Moto3 Con una stagione assolutamente stellare, costellata da 14 successi (mai nessuno aveva vinto cos&igrave; tanto in una singola stagione di 125/Moto3), il colombiano David Alonso, alla sua seconda stagione completa nel Motomondiale, centra il titolo con 421 punti e regalandosi la promozione in Moto2 sempre con il team CFMoto Aspar.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Moto2 Con tanta costanza di risultati (sempre a punti tranne in Austria e lo zero in Malesia), Ai Ogura riporta il Giappone a vincere il titolo della Middle Class 15 anni dopo il connazionale Yuki Takahashi, l&rsquo;ultimo campione della 250 prima dell&rsquo;avvento della Moto2. Il giapponese, dopo aver rifiutato la Honda, nel 2025 sar&agrave; compagno di squadra di Raul Fernandez in sella all&rsquo;Aprilia RS-GP del team americano Trackhouse.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; MotoGP Ci vorrebbe un libro per raccontare la stagione 2024 della Classe Regina. Una stagione vissuta totalmente sul duello tra due amici di lunga data come Pecco Bagnaia e Jorge Martin, risoltosi solamente nel GP di Barcellona a favore di quest&rsquo;ultimo nonostante il minor numero di successi nelle gare lunghe (3 contro gli 11 di Bagnaia). La costanza di risultati ed il minor numero di errori hanno premiato lo spagnolo di Prima Pramac portandolo al suo secondo titolo iridato in carriera, il primo in MotoGP.        

Terminata da poco meno di due settimane la stagione agonistica ecco chi ha conquistato il trono iridato al termine di questa annata di gare in pista

Dall’EWC alla MotoGP: i Campioni del Mondo 2024

        Quella che si &egrave; chiusa al 737&deg; giro del Bol d&rsquo;Or (vinto da Yoshimura SERT come lo scorso anno) &egrave; stata una stagione del Mondiale Endurance diametralmente opposta a quella dell&rsquo;anno scorso, con pochissimi colpi ad effetto in tutte le quattro gare sia in classe EWC che in classe Superstock. Esattamente come l&rsquo;anno scorso, salvo FCC TSR Honda e Kawasaki Webike Trickstar, le EWC ufficiali sono arrivate tutte al traguardo, ma &egrave; stata una gara abbastanza noiosa e senza interventi della Safety Car.&nbsp; Yoshimura SERT Suzuki domina e vince il titolo, Honda National Motos campione per soli 4 punti  La stagione 2024 del Mondiale Endurance &egrave; stata caratterizzata da risultati decisamente particolari: se in classe Superstock in tre team si sono spartiti le vittorie di categoria (National Motos a Le Mans, Aviobike Aprilia by Revo Nuova M2 a Spa e Team 18 Sapeurs Pompiers al Bol d&rsquo;Or), in classe EWC solo i due team permanent che si sono battuti per il titolo, ovvero Yoshimura SERT Motul e YART, hanno marcato le vittorie nelle tre gare, Le Mans e Bol d&rsquo;Or per Suzuki, Spa per YART come l&rsquo;anno scorso con in mezzo il tris di Honda HRC a Suzuka.&nbsp; Verdetti finali quindi: Yoshimura SERT Motul vince Bol d&rsquo;Or e titolo in classe EWC, Team 18 Sapeurs Pompiers vince il Bol d&rsquo;Or classe Superstock con titolo di categoria a Honda National Motos per soli 4 punti su Rac41.&nbsp; Per saperne di pi&ugrave; ecco gli highlights della stagione        

Yoshimura SERT Suzuki torna sul trono dell&rsquo;EWC tre anni dopo l&rsquo;ultima volta. In Superstock Honda vince la Coppa del Mondo per soli 4 punti su Rac41

Highlights EWC: il meglio della stagione 2024

        La stagione 2024 del Mondiale Endurance per il team FCC TSR Honda &egrave; stata a dir poco negativa. Di Meglio, Hook e Techer nelle quattro gare disputate (Le Mans, Spa, Suzuka e Bol d&rsquo;Or) hanno raccolto la &ldquo;bellezza&rdquo; di 33 punti, gli stessi di Team HRC che ha vinto la 8h di Suzuka.&nbsp; Se si pensa che solo un anno fa la squadra nippo-francese, compagine ufficiale Honda del Mondiale, ha chiuso al quarto posto la stagione con 149 punti (ben 116 in pi&ugrave; rispetto a quest&rsquo;anno) e che al termine dell&rsquo;annata 2024 la CBR meglio piazzata in classifica &egrave; stata quella di Tati Team Beringer si capisce che tanto &egrave; andato storto al team #5.&nbsp; Alla base della stagione disastrosa di FCC TSR Honda ci sono soprattutto i problemi tecnici della nuova CBR1000R-RR SP consegnata alla squadra nippo-francese e che si &egrave; rivelata flop sia dal punto di vista prestazionale che da quello dell&rsquo;affidabilit&agrave;. Con il senno di poi, se avessero corso con il modello precedente probabilmente la stagione sarebbe andata diversamente.&nbsp; Fuori Hook e Di Meglio, dentro Perolari. Scelta corretta?  Di qui la decisione dei vertici Honda di rivoluzionare la line up per la stagione 2025 e pescare direttamente dal team &ldquo;satellite&rdquo; gestito da Honda che &egrave; arrivato davanti ai campioni 2022, ovvero Tati Team Beringer.&nbsp; Nella giornata di ieri Mike Di Meglio con un post sul suo profilo Instagram, al quale poi quasi certamente seguir&agrave; quello di Josh Hook, ha voluto salutare il team FCC TSR Honda dopo tanti anni di militanza e il titolo 2022 vinto.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Mike Di Meglio (@mikedimeglio63)      Ora per FCC TSR Honda si apre un nuovo capitolo con l&rsquo;ingresso al momento di&nbsp;Corentin Perolari, ma baster&agrave; a riportare la CBR ufficiale nelle posizioni di vertice e lottare nuovamente per il titolo iridato insieme a YART e Yoshimura SERT?       

Il francese e l&rsquo;australiano salutano la squadra ufficiale&nbsp; del Mondiale Endurance che nel 2025 accoglier&agrave; per il momento il francese ex Tati Team Beringer

EWC, rivoluzione FCC TSR Honda: fuori Di Meglio ed Hook, dentro Perolari

        Tra i primi ospiti del marted&igrave; di Eicma, &egrave; passato dal nostro stand anche il pilota anglo-francese&nbsp;Gregg Black, reduce dalla vittoria del Bol d&rsquo;Or che &egrave; valsa al team Yoshimura SERT il 20^ successo assoluto nella gara e la conquista del titolo iridato a scapito di YART.&nbsp; &ldquo;E&rsquo; stata una grande stagione &ndash; ammette Black &ndash; iniziarla con la vittoria della 24h di Le Mans &egrave; stato incredibile per noi e per il team, essere a casa e vincere la gara. Siamo poi saliti sul podio nelle altre gare ed abbiamo chiuso la stagione vincendo il Bol d&rsquo;Or. E&rsquo; stata una stagione perfetta.&rdquo; Bol d&rsquo;Or 2023 l&rsquo;inizio della riconcorsa al titolo EWC 2024: le opinioni di Gregg Black  Se &egrave; vero che la stagione 2024 per Black ed il team Yoshimura SERT Motul Suzuki &egrave; partita con la vittoria della 24h di Le Mans, la rincorsa al titolo 2024 per&ograve; &egrave; partita ben prima, con il successo al Bol d&rsquo;Or del 2023. Il pilota anglo-francese spiega: &ldquo;S&igrave;, vincere il Bol d&rsquo;Or del 2023 &egrave; stato un bel modo per iniziare la stagione 2024. Abbiamo vinto le ultime tre 24h, le gare pi&ugrave; importanti per noi. Vincere l&igrave; e a Le Mans &egrave; stato perfetto.&rdquo; Terzo titolo in carriera e line up Yoshimura SERT 2025 secondo Gregg Black  Nonostante la 8h di Suzuka saltata per infortunio nei test ufficiali prima della gara, per Gregg Black &egrave; arrivato al termine del Bol d&rsquo;Or il terzo alloro iridato nel Mondiale (con Etienne Masson a quota 4). &ldquo;Ho vinto il titolo nel 2014 in Superstock &ndash; racconta Black &ndash; e tre volte in EWC con Suzuki, a dimostrazione di quanto la moto sia forte ed affidabile ed in grado di produrre grandi prestazioni con qualsiasi pilota.&rdquo;&nbsp; Il pilota anglo-francese prima elogia il lavoro fatto da Arenas a Suzuka, vitale per la corsa al titolo del team Yoshimura SERT e poi, a microfoni spenti, conferma la line up della stagione 2025 con Atsumi titolare a Suzuka e Masson ancora prestato al team CN Challenge. &ldquo;Mi sono infortunato nei test prima di Suzuka procurandomi quattro fratture nel polso destro e il recupero &egrave; stato complicato. Sappiamo che le gare da 8h danno un punteggio minore, nonostante ci&ograve;, la 8h di Suzuka &egrave; una gara importante per noi. Cocoro (Atsumi) e Dan (Linfoot) hanno fatto un gran lavoro, Albert (Arenas) &egrave; subentrato facendo uno stint di gara, quindi pi&ugrave; di 25 giri. E&rsquo; stato sufficiente per chiudere al terzo posto e raccogliere punti importanti per il campionato.&rdquo; Sulla line up 2025 il pilota anglo-francese si esprime cos&igrave;: &ldquo;Nella prossima stagione saremo gli stessi di quest&rsquo;anno, con Atsumi che guider&agrave; a Suzuka mentre Masson andr&agrave; nuovamente con il team CN Challenge.&rdquo; Le opinioni di Gregg Black sulla stagione 2025  Il 2025 &egrave; un anno di cambiamenti sia tra le squadre del Mondiale a livello di piloti ma anche di gommisti che arrivano, ma soprattutto a livello proprio di struttura del campionato con l&rsquo;introduzione della R7 Endurance Series e della Production. Il pilota anglo-francese si esprime cos&igrave;: &ldquo;Sappiamo che ci saranno dei cambiamenti nei team ufficiali, sar&agrave; interessante vedere anche un nuovo fornitore di gomme per alcune squadre oltre alle nuove moto portate in pista. Noi abbiamo ancora la GSX-R1000R del 2017 che Yoshimura migliora di anno in anno, abbiamo delle nuove parti e non vedo l&rsquo;ora di guidarla. Sar&agrave; una stagione difficile ma lotteremo ancora per il campionato e per vincere ancora altre gare.&rdquo;       

Il pilota anglo-francese di Yoshimura SERT, passato dal nostro stand in Eicma, riassume la stagione 2024 del Mondiale e parla del futuro del campionato

EWC, Gregg Black: “Vincere il Bol d’Or 2023 è stato importante per la corsa al titolo 2024”

        A margine della conferenza stampa di sabato mattina al Bol d&rsquo;Or nella quale sono state presentate le due nuove classi che entreranno nel Mondiale Endurance dal 2025, abbiamo avuto modo di parlare in maniera pi&ugrave; approfondita con il Direttore Motorsport per WBD Sports Jean-Baptiste Ley&nbsp;in merito al futuro del campionato. Ma non solo, si &egrave; entrati nello specifico sul discorso calendario. Calendario che verr&agrave; finalizzato nelle prossime settimane e che sar&agrave; sulla falsariga di quello del 2024 e con l&rsquo;eventuale quinta gara prevista per il 2026. Jean-Baptiste, una nuova era dell&rsquo;EWC con la nuova classe &ldquo;Production&rdquo;&nbsp; &ldquo;E&rsquo; una &ldquo;riforma&rdquo; dell&rsquo;EWC anche se non &egrave; la parola corretta. EWC e Superstock stanno andando molto bene, abbiamo raggiunto una buona combinazione di performance e professionalit&agrave;, una qualit&agrave; molto alta delle due categorie. Con i grandi progressi di queste due categorie diventa difficile per i piccoli team con basso budget riuscire a stare nel campionato e raggiungere i livelli di competitivit&agrave; degli altri team. Ed &egrave; per questo che con la FIM ci siamo seduti ad un tavolo per capire cosa poter fare, decidendo di non modificare le due categorie ma aggiungerne una terza che aiuta quei team di appassionati dell&rsquo;Endurance che partecipano solamente a Le Mans o Spa o al Bol d&rsquo;Or, dobbiamo lasciare le porte aperte anche a loro.&rdquo; Come dicevi durante la conferenza stampa, &egrave; un modo per recuperare quelle moto perse negli anni post Covid &ldquo;Negli ultimi 10 anni i permanent team sono rimasti pi&ugrave; o meno gli stessi, tra 34 e 37, un anno magari uno in meno, un altro anno due in pi&ugrave; ma non &egrave; cambiato pi&ugrave; di tanto. E&rsquo; vero che abbiamo perso 10-15 moto, non per via dei piloti ma perch&eacute; i team si concentravano su due gare al massimo. Il nostro obiettivo &egrave; tornare ad avere una griglia completa offrendo loro una piattaforma per tornare.&rdquo; Dopo 10 anni da promoter dell&rsquo;EWC, come lo vedi il campionato? &ldquo;Sono molto orgoglioso di come sia diventato adesso il campionato, e anche i vari organizzatori delle gare sono orgogliosi del loro prodotto. Il livello di professionalit&agrave; del campionato si &egrave; alzato significativamente, il campionato sta andando molto bene. La sfida pi&ugrave; grossa &egrave; offrire una piattaforma completa sia ai team ufficiali che anche agli appassionati dell&rsquo;Endurance che lavorano nel garage per la gara. Dobbiamo avere una piattaforma flessibile, quella che non c&rsquo;&egrave; in SBK o MotoGP. Per quello abbiamo intrapreso questa strada perch&eacute; abbiamo a cuore i piccoli team.&rdquo;&nbsp; Che cosa intendi con &ldquo;piattaforma&rdquo;?&nbsp; &ldquo;Con piattaforma intendo una competizione nella quale i team possono gareggiare a seconda del livello di performance e del budget del quale dispongono. La prossima stagione avremo tre piattaforme: l&rsquo;EWC che &egrave; il top, con i team ufficiali e quelli pi&ugrave; in salute, la Superstock con i pilastri della categoria che hanno raggiunto un livello altissimo di performance come National Motos, e la Production con la quale vogliamo tenere una porta aperta per i piccoli team di appassionati dell&rsquo;Endurance.&rdquo; Hai detto che il calendario sar&agrave; pronto tra qualche settimana, ci puoi anticipare qualcosa sul numero di gare? &ldquo;Il nostro desiderio e quello di gran parte del paddock &egrave; di avere una quinta gara, per avere un bilanciamento geografico per il campionato in termini di regioni. Il problema &egrave; sempre quello dei costi, l&rsquo;unico modo per avere una quinta gara &egrave; che venga coperta interamente dal budget anche dal punto di vista logistico. Ci stiamo lavorando, se non sar&agrave; l&rsquo;anno prossimo sar&agrave; per il 2026. Questa sar&agrave; l&rsquo;evoluzione del campionato.&rdquo; Dicevi che il problema &egrave; coprire i costi, soprattutto per le overseas. Quindi la soluzione &ldquo;migliore&rdquo; &egrave; stare in Europa&hellip; &ldquo;Non la soluzione migliore ma un compromesso.L&rsquo;Endurance &egrave; un campionato mondiale pur essendo Francia-centrico, i due pilastri sono in Francia ed il terzo &egrave; in Belgio che &egrave; vicino. Non stiamo cercando necessariamente un nuovo round europeo ma dobbiamo avere un buon bilanciamento. I costruttori ed i team giapponesi sono pi&ugrave; coinvolti nel Mondiale rispetto agli anni scorsi, come per esempio il Team Etoile che ha base in Francia, Trickstar e Yoshimura. Per quello dobbiamo creare una piattaforma di calendario in accordo con la situazione globale.&rdquo;       

ESCLUSIVA | Il Direttore del Mondiale Endurance ai nostri microfoni sul lavoro svolto da WBD Sports e sul futuro del campionato dopo la nascita della nuova classe Production

EWC, Jean-Baptiste Ley: “L’obiettivo è creare una piattaforma flessibile di competizione”

Il weekend delle due ruote &egrave; stato caratterizzato purtroppo dalla scomparsa di Luca Salvadori, apprezzato pilota e youtuber, nel corso della Road Race di Frohburg, in Germania. Il 32enne milanese, ex MotoE, quest&#39;anno si era distinto nel Campionato Velocit&agrave; in Salita e nel National Trophy, che vincer&agrave; alla memoria, dato che il rivale Filippo Rovelli ha deciso di disertare le ultime due corse dell&#39;anno.&nbsp;  Il mondiale Endurance si &egrave; concluso al Paul Ricard, dove Suzuki Yoshimura SERT ha vinto gara e titolo con il trio Black-Masson-Linfoot. Finale amaro per Niccol&ograve; Canepa, terzo con Yamaha YART, equipaggio che non &egrave; riuscito a difendere il titolo EWC. Il ligure lascer&agrave; le corse dopo la sostituzione di Jonathan Rea nell&#39;imminente tappa di Cremona del mondiale Superbike.&nbsp;  La MXGP ha corso in Cina, anticipando di un giorno le gare a causa del timore per il tifone Bebinca. Nella classe regina, Jorge Prado ha sorpassato al vertice del Mondiale Tim Gajser: lo spagnolo della GASGAS difender&agrave; 7 punti di vantaggio nel GP conclusivo, in casa, prima di intraprendere l&#39;avventura nel Supercross.&nbsp;  Sempre in MXGP, la Ducati ha ufficializzato l&#39;arrivo di Jeremy Seewer per il 2025: lo svizzero, tre volte vice campione della classe regina, sar&agrave; la prima guida sulla Desmo 450 MX, e potrebbe essere affiancato da un giovane.&nbsp;  Si &egrave; chiusa anche l&#39;EnduroGP, con il trionfo di Josep Garcia nella classifica assoluta grazie al successo nel sabato del GP Francia. Vice campioni Steve Holcombe e Andrea Verona mentre Kevin Cristino si &egrave; aggiudicato il titolo nella classe EJ1. Cristino &egrave; il terzo iridato di classe italiano oltre allo stesso Verona e a Manuel Verzeroli.&nbsp;  Italia regina anche nel Trial al femminile, con Martina Brandani campionessa della Women2, campionato in cui la stessa Sara Trentini &egrave; salita sul podio finale, terza. Medaglia anche per Andrea Sofia Rabino, terza nella Women vinta da Emma Bristow.&nbsp;  Stabilito, infine, anche il campione della SpeedwayGP: con il secondo posto in Danimarca, il polacco Bartosz Zmarzlik si &egrave; confermato re della specialit&agrave;, con il quinto titolo mondiale. 

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        In questo 2024 Warner Bros Discovery festeggia i 10 anni da promoter del Mondiale Endurance e per festeggiare degnamente questo traguardo, WBD e FIM hanno pensato di dare una &ldquo;rinfrescata&rdquo; al campionato aggiungendo una classe entry-level che debutter&agrave; nel 2025, la "Production". Parallelamente alla &ldquo;Production&rdquo;, che avr&agrave; un suo trofeo dedicato alla fine della stagione, i delegati tecnici FIM hanno portato il Price Cap anche in EWC ed in particolare nella stessa classe Production, per dare l&rsquo;opportunit&agrave; a team piccoli e con poco budget di competere ad armi pari. Con la classe Production si crea quindi una Piramide pi&ugrave; ampia ed una piattaforma di competitivit&agrave; che, negli occhi di WBD, aiuta a recuperare quelle 10-15 moto che si sono perse in griglia da dopo il COVID. La classe Production: caratteristiche e Price Cap  Come anticipato poco fa, il Mondiale Endurance 2025 accoglier&agrave; la classe entry-level, andando ad &ldquo;equipararsi&rdquo; a MotoGP e WorldSBK che gi&agrave; hanno la loro classe di ingresso, che porter&agrave; il pilota a compiere un vero e proprio viaggio nel Mondiale Endurance partendo dalla Production per approdare alla Superstock e poi all&rsquo;EWC. Le moto che gareggeranno in questa nuova classe saranno nientemeno che moto identiche a quelle stradali e con pochissime modifiche, proprio per rendere accessibili a tutti la possibilit&agrave; di correre nel campionato. Come la Superstock, anche la Production sar&agrave; monofornitore per quanto riguarda le gomme e avranno un sistema differente dalle Stock per il rifornimento di carburante in gara durante i pit stop. Con l'ingresso della Production verr&agrave; introdotto il Price Cap che, a differenza di quanto succede in SBK, &ldquo;colpir&agrave;&rdquo; le special a vantaggio dei modelli precedenti. Potranno gareggiare ancora la BMW S1000RR, la CBR 1000 RR &ldquo;base&rdquo; e la Yamaha R1 ma non le loro controparti pi&ugrave; performanti, permettendo quindi di abbassare i costi della categoria e aiutare i team piccoli e con poco budget a partecipare a 1-2 gare o tutto il campionato a costi calmierati. Correndo insieme ad EWC e Superstock, la Production godr&agrave; della stessa copertura televisiva delle due sorelle maggiori e i piloti avranno un trofeo dedicato a fine stagione. Yamaha R7 Endurance Series  Una ulteriore novit&agrave; uscita dalla conferenza straordinaria di sabato mattina &egrave; stata la nascita della Yamaha R7 Endurance Series, sull&rsquo;onda della R7 Cup che ha disputato la sua SuperFinale nel contesto del Bol d&rsquo;Or dello scorso fine settimana. Rispetto alle R7 che le ragazze usano nel Mondiale Femminile, le R7 in pista per l&rsquo;Endurance Series saranno di un livello pi&ugrave; avanzato, per riuscire a reggere al meglio le difficolt&agrave; dei circuiti del Mondiale. La peculiarit&agrave; di questa classe &egrave; che le moto saranno due per team e quando il primo pilota rientra al box per il cambio stint , il secondo entra in pista con la sua moto. Anche questo in ottica di abbattimento dei costi, per dare l&rsquo;opportunit&agrave; ai piloti che si iscriveranno a questa Serie di saggiare il Mondo dell&rsquo;Endurance facendolo a costi contenuti. Andrea Dosoli, capo delle attivit&agrave; sportive di Yamaha Motor Europe, ha dichiarato: &ldquo;Siamo lieti di far parte di questa partnership con Warner Bros Discovery Sports Europe per la nascita della nuova Yamaha R7 Endurance Series. La R7 &egrave; l&rsquo;ultima moto della gamma R, che combina agilit&agrave; e prestazioni e si &egrave; dimostrata la migliore piattaforma entry level. Lo ha dimostrato con successo nelle varie R7 cup nazionali e Challenge europei, culminate nella R7 European Cup SuperFinale che si &egrave; tenuta in concomitanza con il Bol d&rsquo;Or, la gara finale del Mondiale Endurance. Questa nuova serie rafforza ancora di pi&ugrave; i nostri rapporti con l&rsquo;EWC e offre un modo sostenibile ed accessibile per passare dalle gare nazionali alle sfide dell&rsquo;Endurance davanti al pubblico di tutto il mondo.&rdquo; EWC Bol d'Or Yoshimura SERT campione       

Nella conferenza stampa straordinaria di sabato mattina &egrave; stata presentata la nuova piramide del Mondiale Endurance dal 2025 in avanti

EWC: nascono due nuove classi, la Production e la Yamaha R7 Endurance Series

        Finisce con la vittoria della Suzuki #12 del team Yoshimura SERT l&rsquo;87^ edizione del Bol d&rsquo;Or, gara finale del Mondiale Endurance 2024. Black, Masson e Linfoot una volta preso il comando con un gran sorpasso su FCC TSR Honda non hanno mai mollato la testa della gara salvo qualche passaggio alle spalle della BMW #37 prima della caduta della M1000RR. Yoshimura SERT fa back-to-back della gara dopo averla vinta anche l&rsquo;anno scorso. E&rsquo; il decimo titolo per Suzuki come SERT e il secondo da quando Yoshimura ha preso il controllo del team. E&rsquo; stato un Bol d&rsquo;Or che non ha riservato troppi colpi di scena, se non per i due problemi di YART e la caduta di BMW #37 mentre era in testa alla gara con un piccolo margine sulla Suzuki. Pi&ugrave; che altro &egrave; stata una vera e propria ecatombe di moto, soprattutto dal lato motore, molto sollecitato dal lungo rettilineo del Mistral. Sono arrivate al traguardo appena 26 delle 45 moto iscritte alla gara e solamente 8 EWC a fronte delle 16 partite. L&rsquo;ordine di arrivo finale della classe EWC recita: Yoshimura SERT, KM99 e YART Yamaha il podio. Seguono BMW #37, Maco Racing, Wojcik #77, Mana-Au Competition e Yamaha #99. Per quanto riguarda la Superstock, l&rsquo;ordine finale della gara &egrave; il seguente: Team 18 Sapeurs Pompiers, Rac41 e TRT27 il podio. Seguono Louit Moto33, 3ART Best of Bike, JMA, LMS Suzuki, Slider Endurance, Yamaha #42, National Motos e Pitlane Endurance. La classifica finale  Di seguito l&rsquo;ordine di arrivo dell&rsquo;87&deg; Bol d&rsquo;Or  EWC Bol d'Or 20^ ora       

Black, Masson e Linfoot riportano il titolo in Suzuki che mancava dal 2021. Per Gregg &egrave; il terzo titolo personale mentre per Etienne addirittura il quarto, primo invece per Linfoot. National Motos si prende il titolo della Superstock.

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